Battaglie In Sintesi
7 - 14 settembre 1914
Comandante supremo delle forze armate tedesche dal 1916, nel 1925 fu eletto presidente della Repubblica; riconfermato nel 1932, nominò A. Hitler cancelliere dopo le elezioni del 1933. Partecipò alle campagne del 1866 e del 1870-71; dopo una notevole carriera militare lasciò (1911) il servizio attivo col grado di generale di corpo d'armata. Richiamato allo scoppio della prima guerra mondiale, ebbe il comando delle truppe tedesche in Prussia Orientale e l'assegnazione di E. von Ludendorff a suo capo di stato maggiore; per merito prevalente di H., fu conseguita la vittoria di Tannenberg. Per le successive vittorie riportate contro i Russi e per la condotta strategica della campagna estiva del 1915, H. acquistò prestigio e popolarità immensa, per cui (1916) succedette a E. von Falkenhayn nel comando supremo di tutte le forze armate tedesche, con Ludendorff semplice quartiermastro generale. Aderendo alle vedute del suo audace subordinato, fece iniziare (1917) la guerra sottomarina che determinò l'intervento degli Stati Uniti. Condottiero di mente elevata, esperto sia come stratega sia come tattico, anche nelle circostanze più difficili seppe assicurarsi l'iniziativa delle operazioni. Messosi in disparte dopo la fine della guerra, pubblicò le sue memorie (Aus meinem Leben, 1920). Nel 1925, accettando di presentarsi come candidato della coalizione conservatrice, fu eletto presidente del Reich e rieletto poi nel 1932 in contrapposizione a Hitler. Nonostante la sua volontà di porsi come equilibratore tra i partiti per la rinascita della Germania, dopo le elezioni del 1933 affidò il cancellierato a Hitler. Alla sua morte, la carica di presidente del Reich non fu assunta da Hitler, che preferì il titolo di Führer.
Generale russo, nato in Estonia il 17 aprile 1854, processato e fucilato dai bolscevichi a Taganrog nel maggio 1918. Ufficiale di cavalleria, frequentò la scuola di guerra. Nelle operazioni in Manciuria del 1900-1901 e nella guerra russo-giapponese (1904-1905) si acquistò fama di straordinaria risolutezza e audacia. Discusso per la sua vita privata, fu tuttavia nominato, poco prima della guerra, comandante in capo della circoscrizione militare di Vilna. Nell'agosto 1914 ebbe il comando della 1ª armata, destinata a invadere da est la Prussia Orientale, mentre la 2ª armata avrebbe puntato da sud. La superiorità della preparazione e soprattutto del comando tedesco fece sì che la sorte delle armi fu in definitiva contraria al Rennenkampf al quale toccò di agire contro Hindenburg. L'insuccesso fece nascere il pettegolezzo della lontana origine tedesca e quello, infondato, ma accreditato dal generale francese Buat capo dello Stato maggiore francese, nei suoi studi su Ludendorff e Hindenburg, del tradimento; ben triste ricompensa al generale che fu sempre pronto ad agire offensivamente contro i Tedeschi per alleviare la fronte francese. Vincitore a Gumbinnen (20 agosto 1914) fu decisamente battuto ai Laghi Masuri (settembre 1914). Durante l'offensiva tedesca su Lódz (novembre 1914) il Rennenkampf riuscì a circondare l'ala sinistra tedesca (tre divisioni), ma non avendo i Russi stretto il cerchio, gli avversarî riuscirono a spezzarlo (24 novembre 1914). Il Rennenkampf fu per questo esonerato dal comando.
La zona dei Laghi Masuri costituì all'inizio della guerra mondiale un ostacolo separatore fra le due armate russe di P. Rennenkampf (1ª armata) e A. Samsonov (2ª armata), le quali sotto il comando del generale Zilinskij, comandante della fronte nord-ovest, erano destinate a invadere la Prussia Orientale. Tale ostacolo aveva una fronte di un'ottantina di chilometri in linea d'aria da Nordenburg a Johannisburg e, verso il centro, era rafforzato dalla piccola fortezza di Lötzen. Ciò indusse i Russi a invadere la Prussia Orientale con le due masse separate, la 1ª armata a nord, la 2ª a ovest dei laghi. I successi della 1ª armata a Stallupönen e a Gumbinnen e la conseguente ritirata dei Tedeschi verso la Vistola, decisero il Samsonov a dirigersi non a nord verso la 1ª armata russa, ma ad appoggiare ancor più verso ovest per ottenere un successo maggiore ampliando l'aggiramento delle forze avversarie. Ne risultò una tale distanza tra le due armate che i Tedeschi, lasciando contro il Rennenkampf un debole velo di cavalleria, agirono con tutte le forze contro l'armata del Samsonov la quale nella battaglia di Tannenberg fu circondata e in gran parte catturata. Il Rennenkampf intanto aveva avanzato lentamente; ma conosciuto il disastro, ripiegò sulla linea: fiume Deime-fiume Alle-Allenburg-Gerdauen-Nordenburg-Angenburg-est dei Laghi Masuri sino a Bialla. Intanto l'8ª armata tedesca era stata rafforzata da due corpi di armata e da una divisione di cavalleria tolti dalla fronte di Francia. La sottrazione di tali truppe dallo scacchiere decisivo ebbe conseguenze fatali per l'esercito tedesco alla Marna (5-10 settembre). Il Hindenburg disponeva contro il Rennenkampf di 16 divisioni, il Rennenkampf aveva 14 divisioni delle quali 8 erano in linea a nord dei laghi, circa 2 a est dei laghi stessi, il resto in riserva verso Insterburg; una nuova armata, la 10ª, cominciava a riunirsi a sud dei laghi nella zona Lyck-Grajewo-Ozowiec: più ad ovest tra Ostroleka e Chorzele era disponibile la 2ª armata, battuta a Tannenberg. Il generale J. Zilinskij non si valse efficacemente delle armate 10ª e 2ª, talché la 1ª armata non ne ebbe aiuto sensibile. Il 4 settembre il Hindenburg iniziò l'avanzata verso est, lasciando soltanto qualche brigata di Landwehr a guardare il confine meridionale della Prussia orientale ad est della Vistola contro la 2ª armata russa. Quattro corpi d'armata, oltre le truppe delle piazze di Königsberg e di Posen (Poznan), agivano a nord dei Laghi Masuri, mentre due corpi d'armata e mezzo dalla fronte Lotzen-Johannisburg dovevano sboccare a est dei Laghi Masuri per battere la debole sinistra della 1ª armata russa. Il fianco esterno di questo gruppo era guardato da una divisione di Landwehr (K. von der Goltz).
Sulla destra sin dal 7 la 3ª divisione di riserva tedesca (già segnalatasi a Tannenberg) batté facilmente a Bialla un distaccamento della 10ª armata russa e il 9 la stessa divisione tenne in scacco presso Lyck il XXII corpo d'armata della stessa 10ª armata: più a nord il I corpo d'armata con l'8ª divisione di cavalleria fece rapidi progressi verso nord-est: sul resto della fronte i Tedeschi non ebbero che limitati vantaggi. Il Rennenkampf, temendo di essere accerchiato come il Samsonov, inviò verso sud le riserve, e diede il 9 l'ordine di ritirata alle truppe a nord dei laghi per sottrarle all'aggiramento: ma la notte dell'11, saputo che i Tedeschi all'ala meridionale avevano occupato Goldap, diede ordine al XX corpo d'armata di contrattaccare in questa direzione, mentre le altre truppe dovevano ripiegare verso est. Il contrattacco non riuscì a riprendere tale nodo stradale, ma rallentò l'avanzata dei Tedeschi. Le truppe del Rennenkampf poterono ripiegare dietro il Niemen. I Tedeschi inseguirono sino al giorno 14, riuscendo a catturare 45 mila prigionieri e 150 pezzi. I Russi ebbero inoltre una perdita in morti e feriti di circa 55 mila uomini. I Tedeschi perdettero 9 mila uomini. Ma a questo successo materiale, uno morale assai più importante si aggiungeva: Tannenberg e i Laghi Masuri avevano dimostrato la rilevante superiorità dell'esercito tedesco, superiorità morale che ebbe un grande peso in tutte le operazioni successive dei Russi. Il generale Zilinskij disponeva nelle tre armate di 389 battaglioni contro 288 tedeschi: egli lasciò pressoché solo il Rennenkampf, che tenne le riserve riunite al nord e si trovò in inferiorità verso sud, dove forse sperava nell'aiuto della 10ª armata. Il Zinskij fu esonerato dal comando.
Per gli Imperi Centrali, tuttavia, l'effetto delle vittorie tedesche a Tannenberg e sui Laghi Masuri fu assai ridimensionato da quanto era accaduto nel frattempo agli Austriaci in Galizia . Fu così che la vittoriosa dell'Ottava Armata, anziché spingere a fondo la sua azione contro i resti malconci dell'armata di Rennenkampf, dovette mutare completamente il proprio obiettivo strategico e accorrere in soccorso degli alleati austro-ungheresi che, sotto i colpi di maglio delle armate russe del fronte sud-occidentale, non davano garanzie di poter resistere a lungo, con grave minaccia per i passi dei Carpazi e della stessa Pianura Ungherese, granaio della Duplice monarchia.
Bibliografia:
"Esame di alcune manovre accerchianti", A. Alberti, Roma 1924;
"Die Winterschlacht in Mauseren", H. Redern, Oldenburg 1918;
"La guerra mondiale (trad. it.)", Archivio di stato germanico, II e VII, Roma 1927 e 1931.